Buon lunedì!
C’è tanto fermento in queste ultime settimane nel mondo del web, che ora è il 98% coincidente con il mondo reale. Una mega-nave blocca il canale di Suez e quindi si è bloccato il commercio mondiale, USA e Cina sono ancora più distanti nella loro guerra commerciale e la Corea del Nord ha lanciato due missili di test. Ah, e ovviamente c’è ancora la più profonda pandemia di tutti i tempi, che all’inizio ci impauriva, ma ora ci sta anche un po’ rompendo i c******i, con chiusure ogni 3x2 e numeri che ci convincono sempre meno, guardando quello che succede nel resto del mondo.
Anche per questo mese, come nel numero precedente, prenderò come riferimento i contenuti che ho scritto nel canale Telegram Millennial Investing, che oggi ha 30 iscritti ed è il luogo virtuale in cui racconto le occasioni di investimento e i miei piani sul futuro da millennial senza garanzie quale sono. È un’attività che occupa ogni giorno un po’ di tempo, forse un’ora al giorno tra ricerca, selezione e scrittura del post, e quindi c’è un’abbonamento, che però si può disdire in ogni momento.
Il tema di questo mese sono gli NFT, che si scrivono al maschile e non al femminile, come tanto vedo. Ormai tutti parlano di NFT, che è la moda del momento, ma io ne parlavo ancor prima che nascessero, raccontando i primi concept nelle masterclass che ho tenuto alla fine del 2017. Non è una ‘guida esaustiva’, ma spero possa dare un senso a tutto il caos che oggi c’è sull’internet.
(Ah, da una decina di giorni sono anche diventato dottore in ingegneria informatica, quindi ho un foglietto da sventolare al vento se qualcuno mi chiede con quale cognizione io parli di informatica, oltre ad avere anni di esperienza senza uno straccio di attestato. Finalmente, eh.)
Buona lettura!
Questo numero è stato scritto dopo aver selezionato gli argomenti più interessanti in 180 articoli.
COSA SONO
Un NFT è un Non-Fungible Token, ovvero un token non fungibile. Che in realtà non vuol dire niente, senza contesto. Facciamo la scomposizione: un token è la rappresentazione di un bene. In inglese esiste anche l’espressione token of appreciation per indicare un gesto che si fa per far sapere a un’altra persona che la si apprezza. E un gesto è la rappresentazione del nostri sentimenti, nel caso specifico. Trasportato in informatica e teoria dell’informazione, un token è la rappresentazione digitale di un bene o un servizio. Un bitcoin è un token di valore, ovvero un bene digitale che per convenzione dei suoi utilizzatori può essere scambiato al prezzo che oggi ha sul mercato, ovvero circa 50 mila dollari. Il bitcoin ha valore solo perché le persone che lo utilizzano gli danno quel valore.
Questo concetto non è diverso (anzi, è esattamente lo stesso) da quello di moneta contante. Oggi diamo un valore di 50€ a una banconota con scritto sopra 50 EURO perché, per convenzione, ci fidiamo tutti che la banca centrale europea (BCE) coordini e si occupi del mantenimento del valore di quella banconota. Quando la BCE non fa il suo dovere, un euro valore meno di un dollaro (o meno di un momento precedente), o viceversa.
Allo stesso modo, la BCE regola le leggi che permettono di scambiare denaro contante con beni e servizi. Ci sono pochi esempi di baratto, oggigiorno. Le persone preferiscono scambiare tutto con denaro, e poi usare quel denaro per scambiare nuovamente. Si dice quindi che il denaro è un metodo di pagamento, perché è il ponte di qualsiasi compravendita. Un pezzo di pane non è un metodo di pagamento, perché se si ammuffisce non si può mangiare e non ha lo stesso valore di un giorno prima. Una banconota, invece (o la sua rappresentazione digitale quando vediamo, per esempio, il conto online) non cambia di valore. 50€ sono sempre 50€, e si potranno scambiare sempre con 50 monetine da 1€ o 25 da 2€, o con 5 banconote da 10€ e così via. Si dice quindi che il denaro contante è un token fungibile, ovvero che non subisce cambiamenti alle leggi per lo scambio.
Attenzione: il denaro contante è un token fungibile sono all’interno della sua famiglia. 1 euro non vale un dollaro, o comunque non sempre. Un giorno vale 1,10 dollari, un giorno 1,07. Euro e dollaro sono due famiglie diverse. Non è possibile costruire una corrispondenza univoca (ovvero, che vale sempre) da euro e dollaro, perché i prezzi delle due monete variano in base a una serie di fattori che non dipendono dalla natura della moneta come token fungibile, ma dalla politica, dalle economie degli Stati che le adottano e altro.
Euro e dollaro, visti come due famiglie, possono quindi essere considerati come token non fungibili, come anche tutte le altre monete come renmibi (moneta cinese), yuan (giapponese), o altre. Basta pensare al fatto che, quando si va all’estero, esistono periodi in cui è più conveniente acquistare in uno Stato piuttosto che in un altro, perché la svalutazione della moneta locale rispetto a quella che usiamo noi rende l’acquisto conveniente. Un esempio eclatante è il Venezuela: oggi il bolivar venezuelano, a causa di politiche discutibili, ha subito un’inflazione senza precedenti, e praticamente per andare a comprare un pezzo di pane bisogna portarsi una borsa piena di soldi. Ma non perché un pezzo di pane costi tanto, bensì perché è la moneta che ha un bassissimo valore economico e quindi anche sociale.
Tutta questa spiegazione per dire che anche bitcoin è un token fungibile, e per fare 10 bitcoin servono 10 unità di 1 bitcoin o 1000 unità di 0,01 bitcoin, come se fossero banconote da 1 o 0,01 rispettivamente. Ma se si vuole scambiare un bitcoin con, per dire, un Ether (ETH), il cambio non è 1:1, per lo stesso motivo per cui euro e dollaro non lo sono. Tra di loro, bitcoin e Ether sono non fungibili.
Ma perché allora non ci si riferisce a bitcoin e Ether come token non fungibili? Semplicemente perché il valore effettivo della non fungibilità ha senso all’interno della stessa famiglia. Esempio: voglio creare la famiglia delle carte collezionabili dell’album Calciatori Panini. Creo quindi tutte le figurine diverse, diciamo 300, una per ogni calciatore, squadra e campionato, e di ogni figurina diversa ne stampo (digitalmente o meno) 1.000 copie. Come distributore di figurine, avrò quindi creato un totale di 300 x 1.000 = 300.000 figurine. Ma le figurine possono essere attaccate all’album, oppure rimanere nella bustina o ancora rovinarsi, oppure ancora meglio ci può essere una figurina che, a un certo punto della sua storia, viene autografata proprio dal calciatore raffigurato. Ecco, quella figurina, che di per sé è uguale alle altre che raffigurano lo stesso calciatore, ha in realtà un valore maggiore, perché la sua storia è cambiata, e quindi non può più essere scambiata alla pari con un’altra figurina qualsiasi, ma almeno con un’altra figurina autografata (quelli che come me hanno fatto tanti album di figurine da bambini sanno bene cosa intendo). Le figurine, quindi, sono token non fungibili, e la loro rappresentazione può essere costruita molto bene sulla blockchain.
Ci sono tantissime blockchain che supportano l’utilizzo degli NFT (io uso Avalanche per esempio), ma quella più sulla bocca di tutti è Ethereum (anche la più famosa).
COME FUNZIONANO
Per acquistare un NFT si deve innanzitutto avere un Wallet compatibile con Ethereum, tipo Metamask, e poi usare o una piattaforma di compravendita, o un sito in cui si possono generare. Sarò specifico solo sulla blockchain Ethereum, che però è un esempio non perfetto: per operare su Ethereum, oggi, ci sono commissioni di transazione altissime, nell'ordine delle decine di euro per per transazione. Questo perché le transazioni che coinvolgono gli NFT sono in genere transazioni che includono contratti di gestione della proprietà e che poi servono a scrivere anche altre informazioni sulla blockchain, e la scrittura su blockchain costa, e Ethereum è una delle blockchain più care, a parte Bitcoin.
Comunque, dopo aver fatto un wallet Metamask, basta andare su uno di questi siti per iniziare a comprare da chi vende:
rarible.com
opensea.io
Queste sono piattaforme di scambio, che significa che fondamentalmente sono delle piazze in cui chi ha degli NFT li mette in vendita, all'asta o per vendita diretta. Basta cliccare su connect wallet o my account per collegare l'account Metamask al sito. OpenSea chiede, opzionalmente, anche la mail per inviare notifiche sulle compravendite.
Comprare su queste piattaforme significa comprare già di seconda mano. Ma secondo me la vera impresa è comprare la prima mano di un NFT, ovvero l'NFT appena generato o, addirittura, crearlo da solo.
Per comprare un NFT di prima mano consiglio CryptoKitties.co o Sorare.com, in cui si può comprare direttamente in ETH, altrimenti nbatopshot.com, in cui si può comprare solo in valuta corrente (USD). Ovviamente sono tipi di collezionabili diversi (io a oggi detengo 12 CryptoKitty di generazioni diverse, nessuna figurina Sorare e non ho mai comprato nulla su NBA Top Shot).
Io ho comprato i primi Cryptokitties nel novembre 2017 (questa la transazione del primo gattino), e da allora ho continuato a comprarne, a rivenderli e a crearne di nuovi tramite l'accoppiamento (sì, i gattini si possono accoppiare sulla blockchain e danno nuovi gattini).
CREAZIONE
Per creare dell'NFT Art, ovvero un'opera d'arte in NFT, si può usare una piattaforma come murall.art: basta connettere il wallet, andare nella sezione Draw e iniziare a disegnare con una strumentazione che è un po' una versione rudimentale di Photoshop.
L'NFT, di per sé, non ha alcun valore. Così come l'arte 'fisica', l'NFT prende il suo valore dalla storia che lo precede. L'NFT del primo tweet di Jack Dorsey non se lo comprerebbe nessuno se lo facessi io, e invece dato che l'ha fatto Jack Dorsey, è stato venduto (proprio ieri) a 2.9 milioni di dollari. Non create NFT sperando che possano avere un valore. Il valore si crea con la storia, non con il contenuto.
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Al prossimo mese!
P.S.: sono sempre disponibile a discussioni sugli argomenti che tratto (e anche su altri) su Twitter, il mio user è iJaack94. Twitta questo numero o mandami un DM :)
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