Buon lunedì!
Non ho spedito la newsletter lo scorso lunedì, e non ho fatto sapere niente. Ho tante scadenze personali, dei traguardi da raggiungere, e qualche volta potrebbe capitare che non riesca a scrivere. Però posso dire che il processo di creazione di questa newsletter mi ha dato il metodo per iniziare una nuova newsletter, molto diversa, di nicchia. Per ora posso solo dire grazie di avermi letto finora.
Vi ricordo che c’è sempre il cuoricino, per farmi sapere se il numero vi è piaciuto :)
Buona lettura!
📰 Questa settimana in pillole (di link)
🚗 Elon Musk promette una Tesla da 25,000 dollari entro 3 anni - di nuovo
⚡️ Ora si può raccontare il 2020 con una sola emoji
🎫 Google sospenderà le pubblicità dopo il voto delle elezioni USA del 3 novembre
🎮 Anche Amazon ha un suo servizio di cloud gaming, si chiama Luna
Questo numero è stato scritto dopo aver selezionato gli argomenti più interessanti in 88 articoli.
PROMESSE RINVIATE
Durante la conferenza Battery Day di Tesla, il CEO Elon Musk ha dichiarato di riuscire a produrre una nuova auto (probabilmente una versione aggiornata della Model 3 o addirittura proprio un’altro modello) che costerà solo 25,000 dollari entro 3 anni. Alcuni punti da chiarire e altri da scoprire:
Musk aveva già fatto un’affermazione simile nel 2018, dicendo che un auto del genere sarebbe stata pronta nel 2021, quindi a tutti gli effetti ha slittato di 2 anni la data
25,000$ non è un prezzo mainstream. O meglio, non è un prezzo mainstream fuori dagli Stati Uniti. E dato che i 35,000$ del costo attuale della Model 3, per esempio in Italia, si traducono in 49.500€, direi che i 25,000$ si possano tradurre, facendo una semplice proporzione, in circa 35.350€, che non è un prezzo mainstream.
Insieme a questo annuncio, Musk ha anche annunciato che stanno producendo batterie in casa (e quindi non ci sarà solo una fornitura esterna da parte, su tutti, di Panasonic), e questo è uno dei fattori che aiuterà a ridurre i costi di produzione e quindi anche ad arrivare a questi famosi 25,000$. Ma poi ha anche annunciato che stanno lavorando su una nuova miscela chimica proprietaria, ovvero una nuova formula che consente, a parità di densità e di costi, di produrre batterie più efficienti e più durevoli. Ma queste batterie non saranno disponibili prima di 5-10 anni.
In base a queste considerazioni, rimane l’assunto che una Tesla da 25,000 sia ancora lontana dai mercati mainstream globali, ma è probabile che con questa nuova batteria la situazione possa migliorare drasticamente in un futuro non troppo lontano: che il 2030 ci regali una Tesla a 10,000$?
IL 2020 IN UNA EMOJI
È impressionante come la cultura popolare influenzi la tecnologia, e come succeda anche il contrario. Durante la pandemia, abbiamo imparato a sopravvivere ricorrendo alla tecnologia come mezzo di socializzazione, e non più di sola comunicazione (quindi la tecnologia ha influenzato la cultura popolare), mentre ora abbiamo così tanto bisogno di esprimere il nostro disagio interiore, esteriore e condiviso, che l’Unicode Consortium, il consorzio responsabile per il mantenimento (tra le altre cose) delle emoji, ha ben pensato di aggiungere all’attuale set, una serie di emoji che raccontano lo stato attuale delle cose, senza bisogno di parole.
Dal cuore in fiamme alla faccia con gli occhi a spirale (stato di confusione), passando per la donna o l’uomo con la barba (simbolo di noncuranza della propria persona dovuta alla permanenza in casa), sentiamo sempre più di dover comunicare con gli altri usando emoji, sticker o GIF. Perché un’immagine vale più di 1.000 parole, si dice, ma anche perché possiamo, con un solo tap, veicolare tantissime emozioni diverse, in base al contesto. La pandemia ha amplificato (e riportato in auge) il senso tribale che ci rende esseri umani, e questo si rispecchia - notare bene - nel nostro modo di scegliere e di utilizzare prodotti e servizi.
“PRIMA DI PARLARE, PENSA”
Lo scorso giugno, Twitter aveva rilasciato ad una manciata di utenti un pop-up che si mostrava a tutti gli utenti che provavano a ritwittare un tweet con un link che prima non era stato aperto. La funzionalità sta ora per essere rilasciata globalmente, direi soprattutto in vista delle elezioni statunitensi. Da Twitter fanno sapere che la prova di giugno ha evidenziato che, effettivamente, chi riceveva questo pop-up poi cliccava il link del tweet per approfondire l’argomento. La misura si è resa indispensabile poiché sempre meno persone leggono l’articolo correlato ad un tweet o a un post, e molto spesso il titolo che viene postato non racconta tutta la storia o addirittura è volutamente fuorviante, per ottenere interazioni e quindi il fattore virale.
Twitter sta da un paio d’anni combattendo la disinformazione sulla piattaforma: è anche vero che su Twitter è più semplice che le conversazioni siano visibili a tutti gli utenti, data la natura del social. Su Facebook, per esempio, le reti sociali sono divise in gruppi, pagine e sfere di amici, quindi esiste un meccanismo più forte di limitazione della vitalità delle notizie (nonostante comunque anche Facebook abbia i suoi problemi, per molti versi anche più grandi di quelli di Twitter). Su Twitter, invece, le conversazioni sono tutte pubbliche, e gli hashtag sono un modo per rendere subito virale o visibile una fake news agli occhi di tutto il mondo, e non solo di una nicchia.
Prendendo spunto da questo, mi chiedo se magari in futuro Facebook adotterà un pop-up simile, per sensibilizzare gli utenti prima di postare sul proprio profilo, sulla propria pagina o su un gruppo. Aiuterebbe nella lotta contro le filter bubbles.
Grazie per essere arrivati fin qui, il vostro supporto conta molto per me. Se vi ho aiutato in qualsiasi modo a capire meglio la situazione, vi chiedo di dimostrarmi un piccolo segno di affetto con una donazione. Questa newsletter la scrivo con la passione di chi non smette mai di informarsi e fa dell’informazione il proprio lavoro, in maniera disinteressata ed il più possibile imparziale.
Alla prossima settimana!
P.S.: sono sempre disponibile a discussioni sugli argomenti che tratto (e anche su altri) su Twitter, il mio user è iJaack94. Twittami o mandami un DM :)
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